In un remoto angolo del Piemonte, nella tranquilla valle Antrona dominata da erte montagne, sorge il piccolo borgo di Viganella. Per raggiungerlo ci si deve avventurare su per una stretta strada ventosa, dove una macchina passa a malapena. Arrivando da valle, Viganella ha l’aspetto di un insediamento moderno, ma dietro le poche case di recente costruzione, si nasconde il cuore del paese completamente in rovina. Un borgo per lo più disabitato, solo un pallido ricordo della florida comunità di contadini e vignaioli di un tempo. Viganella è uno di quei rari luoghi in Europa dove la natura sembra aver reclamato indietro la terra.

È un paese di vecchi. Gli under 40 si contano sulle dita di una mano, la maggior parte degli abitanti ha più di settant’anni; andando avanti così, nei prossimi 15 anni la popolazione potrebbe scendere da cento a meno di trenta elementi. Le case di pietra abbandonate alle spalle della piazza centrale sembrano voler lanciare un monito: il borgo sta morendo e presto sarà in rovine.

Il sindaco di Viganella, Pierfranco Midali (Franco), lo sa. A quarant’anni suonati è appunto uno dei più giovani abitanti del paesino e non vuole affatto vederlo scomparire. Per questo prova a realizzare il suo folle sogno: far rinascere la comunità costruendo un enorme specchio sulla montagna dietro al villaggio, in modo che la piazza, il cuore di Viganella, riceva la sua luce riflessa.

La storia ha tutti gli elementi della fiaba. Da novembre a febbraio, infatti, Viganella è sempre all’ombra. Le montagne a sud schermano il fioco sole invernale e per tre mesi nessun angolo del paese riceve un solo raggio di sole. È sempre stato così, sin da quando mille anni fa furono costruiti i primi insediamenti per via della presenza delle sorgenti d’acqua: gli abitanti di questo fazzoletto di terra hanno sempre saputo che i loro lunghi inverni sarebbero trascorsi all’ombra.

D’inverno, l’unico momento in cui la gente si sofferma un po’ più a lungo fuori casa, è la domenica mattina subito dopo la messa. Ma dura poco, il freddo e la mancanza di luce fanno tornare tutti a casa. Franco è sicuro che lo specchio potrebbe cambiare tutto. Permetterebbe alle persone di trattenersi a chiacchierare, come d’estate; li indurrebbe a uscire durante la settimana, a mezzogiorno, per parlare alla luce del sole. Potrebbe persino indurre qualcuno a metter su un bar. Sarebbe anche un’attrazione per i turisti, che oltre alle bellezze della valle, troverebbero qualcosa di unico e a impatto ambientale ridotto. “Il nostro sogno è far sì che qui ci sia il sole tutto l’anno”.

Lo specchio è un film sul sogno di illuminare un posto sperduto e lontano da tutto, e su come quest’idea straordinaria penetri le vite delle persone che popolano il villaggio e la valle circostante.

Abbiamo seguito Franco per un anno, mentre cerca di realizzare il suo incredibile progetto. Riuscirà lo specchio a raccoglier la comunità, a farla rinascere, ad aiutarla a sopravvivere? Oppure sarà soltanto una curiosità per i turisti, pronta con la sua luce debole e inefficace a illuminare gli ultimi giorni del villaggio e a finire nel dimenticatoio?

A far da sfondo a questa storia, c’è il ritratto della gente di Viganella e della valle Antrona; persone che non hanno paura di pensare in grande, che siano intente a costruire uno specchio gigante, a far risorgere un paese in rovina, o a rifarsi una vita lontano dalla frenesia del XXI secolo, come nel caso delle comunità tedesche e svizzere che popolano i borghi di Bordo e Cheggio – ancor più in alto di Viganella, dove le macchine non arrivano, ma la luce del sole c’è tutto l’anno…

Ma in uno specchio, si sa, ognuno può vedere ciò che vuole. Alcuni credono sia un modo per riunire una piccola comunità. Altri, come Franco, vi leggono una strada per attrarre turisti; altri ancora, lo considerano semplicemente come un modo per evitare di guardare in faccia i veri problemi della valle. O invece, c’è chi osserva divertito e benevolo la costruzione di qualcosa che potrebbe non cambiare nulla. Speranze, desideri, paure e frustrazioni che nascono nella piccola valle Antrona si intrecciano in questa storia straordinaria e un po’ folle.

Commovente, bizzarro, Lo specchio parla della luce e del buio e di ciò che c’è tra i due estremi – un documentario su persone fuori dall’ordinario, e sui loro straordinari sogni di luce.

Prodotto da

Vivo film e Agitprop Films

con il sostegno del Piemonte Doc Film Fund

Cast tecnico e artistico

Prodotto da: Gregorio Paonessa, Marta Donzelli, David Christensen

Scritto da: David Christensen, Annalisa Schillaci

Fotografia: Patrick McLaughlin

Montaggio: Annalisa Schillaci, Luca Gasparini

Suono: Gianluca Costamagna

Dati tecnici

Anno: 2009

Durata: 83 min

Paese: Italia/Canada

Lingua:

Formato: colore, Beta digital 16/9 anamorfico

Festival e premi

Locarno Film Festival 2009 – Ici et ailleurs

IDFA – International Documentary Film Festival Amsterdam

HotDocs Toronto

Doxa – Documentary Film Festival

True/False Film Fest

Vendite internazionali

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Distribuzione italiana

Vivo film

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