Nel 1998 Franco Giraldi girava, per conto dell’Aamod, una lunghissima intervista a Bruno Trentin. Dieci ore sullo sfondo delle Dolomiti di San Candido, del Lingotto di Torino, di Mirafiori e della sede centrale della CGIL a Roma, a parlare di tutto.
Dieci anni dopo, a quasi due anni dalla morte di Trentin, Giraldi monta quelle parole, autobiografiche, certo, ma riferite a un’intera generazione, a un intero percorso di vita democratica, insieme a materiali di repertorio su mezzo secolo di storia italiana. Ne nasce un ritratto intenso e commovente di uno dei maggiori sindacalisti italiani, d’una delle figure politiche e intellettuali di maggior spessore del dopoguerra, un uomo dotato di uno sguardo lucido e penetrante sulla realtà sociale e politica del mondo del lavoro. Il racconto di una vita si snoda accompagnato da immagini e personaggi che hanno segnato il Novecento italiano, sullo sfondo dei luoghi del lavoro (la CGIL, il suo sindacato) e del riposo (le Alpi dove amava villeggiare, il suo “posto delle fragole” tirolese, ammette da italo-francese). In un filo ideale in cui la storia di un paese e la biografia personale coincidono, il momento fondativo è l’esilio della famiglia nella Francia repubblicana e poi occupata, fino all’ingresso, sedicenne, nella Resistenza italiana a partire da Padova, e alla Liberazione a Milano. Seguono le analisi delle trasformazioni del mondo del lavoro nei decisivi anni Sessanta, dove dai cancelli della Mirafiori controllati dalla Fiat e poi bloccati dagli scioperi si passa al protagonismo sindacale dell’autunno caldo. E ancora, la rievocazione degli anni di piombo, la dura lotta al terrorismo segnata dal tragico assassinio di Guida Rossa, gli anni del riflusso fino al drammatico episodio dell’accordo col governo Amato nel 1992, che portarono all’abolizione della scala mobile – una mediazione dolorosa e contrastata per arrivare a una firma che coincise con le sue dimissioni. E il diverso epilogo, l’anno successivo, sempre a capo della CGIL, con gli accordi del luglio con il governo Ciampi.
Dalla narrazione delle vittorie e sconfitte del sindacato emerge un ritratto a tutto tondo di una personalità complessa, vivace e indomita, che ha messo la sua passione civile al servizio dei lavoratori e del paese, affrontando sempre il mondo e le sue trasformazioni “con la furia di un ragazzo”.
Regia di
Prodotto da
Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e Vivo film
Con il sostegno di Unipol, Regione Lazio, SPI CGIL.
Cast tecnico e artistico
Scritto e diretto da: Franco Giraldi
Prodotto per Vivo da: Gregorio Paonessa
Musiche originali: Maurizio Abeni
Montaggio: Letizia Caudullo
Dati tecnici
Anno: 2008
Durata: 84 min
Paese: Italia
Lingua originale: italiano
Formato: colore e bianco e nero, digitale 4/3
Festival e premi
Fondi Film Festival; Cinema &/è Lavoro – Festival Cinematografico dell’Umbria; Trento Film Festival.
Vendite internazionali
Vivo Film
Distribuzione italiana
Vivo Film