Giorni in prova. Emilio Rentocchini poeta a Sassuolo

A Sassuolo, il più grande distretto industriale per la produzione di ceramica nel mondo, è nato e vive Emilio Rentocchini, uno dei maggiori poeti italiani contemporanei. Sassuolo – icona di tutto ciò che poesia non è, perché qui, tra enormi capannoni, silos, lunghissimi tir sembra difficile ‘non farsi inghiottire dalla piastrella’ – è il centro della sua originale ricerca sul linguaggio: Rentocchini infatti scrive ottave in dialetto che poi lui stesso traduce in italiano.

Conoscere Emilio Rentocchini significa scoprire una normalità eccentrica, fatta di piccole manie, scandite dal ritmo sempre uguale della vita in una città di provincia. Conoscerlo significa scoprire una persona assolutamente normale e insieme ‘fuori dal comune’, un pensiero semplice e tuttavia di rara forza e intensità.

Daria Menozzi ne traccia un ritratto intimo e personale, privo di qualsiasi retorica sulla parola poetica, intrecciandolo con il racconto di un territorio e della sua esemplare parabola economico-sociale. Sassuolo, che è diventata quello che è vivendo una crescita esponenziale negli anni del boom, continua ad essere viva e produttiva anche oggi, nonostante le spinte alla delocalizzazione. Daria Menozzi la descrive dall’interno, filmando il lavoro, la polvere della ceramica, entrando nelle aziende e negli spazi in cui, grazie ad un’etica del lavoro quasi ossessiva, si è costruita ‘la capitale mondiale della piastrella’. È qui che Emilio Rentocchini fa poesia. Come dice Gianni Mura – insieme ad Edmondo Berselli uno dei testimoni di eccezione di questo documentario: «Sassuolo sta a Rentocchini, come la gobba a Leopardi», il suo rapporto con questa terra infatti è fondante e necessario al suo essere poeta; è l’esperienza di un esilio interiore, che sorge da un profondissimo senso di identità e appartenenza.