L’Italia intera, nelle ore e nei giorni successivi alla notte tra il 5 e il 6 aprile del 2009, ha assistito commossa e incredula alla tragedia del terremoto de L’Aquila, che ha colpito 46 comuni, ucciso 308 persone, provocato decine di migliaia di sfollati, innescato difficili processi sociali economici e politici, cambiato per sempre la vita di una collettività. Per sempre. Al di là e ben oltre le ore di televisione che sono state dedicate e ancora verranno dedicate alle conseguenze di questo “lieve moto” della terra.
Per sempre. Quello che prima non era nemmeno pensabile, oggi fa parte dell’esperienza e della memoria di ogni aquilano; quello che prima c’era, oggi non c’è più, è stato spazzato via nel giro di un minuto, o meglio nel tempo che è servito a rendersi conto della catastrofe. Non basta un giorno per ricostruire, ci vogliono anni; forse lo stesso tempo necessario per sentirsi a casa in una terra straniera. E in questo tempo possono accadere infiniti fatti, più o meno privati, più o meno eclatanti, che alla fine comporranno una raccolta di ricordi, un diario di come si è potuti arrivare dall’istante stesso del crollo a una nuova seppur diversa normalità.
L’Aquila bella mé (titolo di una canzone popolare) nasce soprattutto dal desiderio di mostrare questo tempo, così distante da quello della cronaca e dell’attualità. Ma nasce anche dall’esigenza di raccontare una storia alternativa rispetto a quella della messa in scena ufficiale e spettacolare del lutto, della gestione dell’emergenza e dell’attuazione dei programmi governativi. Una storia narrata da un punto di vista totalmente interno alla città, che della città documenti senza filtri le emozioni, la rabbia, i pensieri, il lento mutare. A volte i due racconti, i due punti di vista, convergono e si integrano, a volte cozzano brutalmente. I giovani cineasti Pietro Pelliccione e Mauro Rubeo, originari de L’Aquila e di Avezzano, coadiuvati da altri che a l’Aquila sono nati e cresciuti o che qui hanno studiato cinema (la responsabile di produzione Francesca Tracanna, gli operatori Flavio Paolilli Treonze e Michele Buo, il fotografo Marco D’Antonio, gli autori della colonna sonora originale, i Vega’s) già dal 7 aprile hanno iniziato a filmare questo loro diario della ricostruzione, che durerà almeno un anno. L’altro Cinema | Extra 2009, con la proiezione del 21 ottobre 2009, ospita il primo capitolo de L’Aquila bella mé, che si conclude settanta giorni dopo il sisma; le settimane e i mesi successivi, già in parte filmati, saranno raccontati nelle altre parti che compiranno, nel tempo, il progetto.
Prodotto da
Vivo film, Minollo Film e Relief
con il sostegno di ARCI, UCCA, Roma Lazio Film Commission, Abruzzo Film Commission, in collaborazione con THE BLOG TV e WOOLRICH.
Cast tecnico e artistico
Scritto da: Pietro Pelliccione e Daniele Vicari
Musiche originali: Vega’s
Fotografia: Pietro Pelliccione, Mauro Rubeo, Michele Buo
Montaggio: Luca Gasparini, Alberto Masi
Fotografie: Marco D’Antonio
prodotto per Vivo film da Francesca Zanza, per Minollo Film da Alberto Leotti, per Relief da Valentina Avenia
Dati tecnici
Anno: 2009
Durata: 80 min
Paese: Italia
Lingua originale: Italiano
Formato: colore, digital 4/3